top of page
Cristo durante la tempesta 2 Rembrandt.png

Ciao

Qui puoi trovare una parola speciale per te! Le predicazioni della Chiesa Battista di Pistoia saranno sempre disponibili affinché tu possa consultarle

Vuoi scaricare in formato PDF un qualsiasi sermone, clicca su Archivio sermoni

Vuoi soltanto leggere il sermone di questa domenica, vai giù con il cursore e buona lettura!

Domenica 27 aprile 2025
La scelta di Caino (d. Patrizia Iacopini)

​

Genesi 4: 1-15
1 Adamo conobbe Eva, sua moglie, la quale concepì e partorì Caino, e disse: «Ho acquistato un uomo con l'aiuto del SIGNORE». 2 Poi partorì ancora Abele, fratello di lui. Abele fu pastore di pecore; Caino lavoratore della terra.
3 Avvenne, dopo qualche tempo, che Caino fece un'offerta di frutti della terra al SIGNORE. 4 Abele offrì anch'egli dei primogeniti del suo gregge e del loro grasso. Il SIGNORE guardò con favore Abele e la sua offerta, 5 ma non guardò con favore Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato, e il suo viso era abbattuto. 6 Il SIGNORE disse a Caino: «Perché sei irritato? e perché hai il volto abbattuto? 7 Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!»
8 Un giorno Caino parlava con suo fratello Abele e, trovandosi nei campi, Caino si avventò contro Abele, suo fratello, e l'uccise.
9 Il SIGNORE disse a Caino: «Dov'è Abele, tuo fratello?» Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?» 10 Il SIGNORE disse: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra. 11 Ora tu sarai maledetto, scacciato lontano dalla terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. 12 Quando coltiverai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti e tu sarai vagabondo e fuggiasco sulla terra». 13 Caino disse al SIGNORE: «Il mio castigo è troppo grande perché io possa sopportarlo. 14 Tu oggi mi scacci da questo suolo e io sarò nascosto lontano dalla tua presenza, sarò vagabondo e fuggiasco per la terra, così chiunque mi troverà, mi ucciderà». 15 Ma il SIGNORE gli disse: «Ebbene, chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte più di lui». Il SIGNORE mise un segno su Caino, perché nessuno, trovandolo, lo uccidesse.

​

Il brano che abbiamo letto si trova nel quarto capitolo della Genesi, all'inizio della Bibbia. Nel capitolo precedente si parla della disobbedienza di Adamo ed Eva e del peccato che inquina fin dall'inizio il rapporto fra l'uomo (e la donna) e Dio. Un rapporto verticale, Dio in alto e l'uomo in basso. Qui si parla di un rapporto fra fratelli, un rapporto fra pari, un rapporto orizzontale, e di come anche qui il peccato si insinui e perverta, distrugga la relazione. Vorrei condividere con voi alcune riflessioni su questo brano conosciutissimo

​

1.PRIMO PUNTO. QUALE RUOLO HANNO I DUE FRATELLI NELLA GERARCHIA FAMILIARE?

Il nome di Caino, il primogenito, deriva da una radice ebraica che significa "Acquistare" e viene dato da Eva al figlio primogenito, l'orgoglio della madre, che ha "guadagnato " un figlio. Il nome Abele significa "vapore", "nulla” e in tutto il brano ci si riferisce a lui come “Fratello di Caino". Ecco, già in questi riferimenti c'è una precisa indicazione gerarchica: il protagonista è Caino, il fratello maggiore, l'uomo vitale, energico, l'altro, il fratello minore, è quello debole, che soccomberà. Non è raro che in una famiglia ci sia un figlio preferito.

​

SECONDO PUNTO. QUAL È IL RAPPORTO FRA I DUE FRATELLI?

La Scrittura non ce lo dice, dice solo che uno era agricoltore e l'altro allevatore: di conseguenza i loro ambienti di vita devono essere diversi, i campi e i pascoli devono essere ben distanti,  altrimenti le bestie danneggerebbero il raccolto, quindi ciascun fratello sembra condurre la propria vita separatamente . La domanda é: ma si saranno mai parlati? Vedendo quello che succederà, non sembra proprio che i due fratelli abbiano una relazione fraterna. Anche qui, non è raro che due fratelli in una famiglia non litighino semplicemente perché non si parlano. Succede. Vite separate. Ma questo alla lunga è fonte di dissapori, di rancori, di rabbia nascosta e può portare a una situazione esplosiva. Se ci si parla possiamo conoscerci, stabilire una relazione. Se io non parlo con il mio vicino di casa lui è un estraneo per me. Se questo estraneo mi farà una richiesta o se ci saranno delle questioni da risolvere fra noi, è possibile che lo guardi con diffidenza, che io mi metta sulla difensiva; se invece faccio amicizia con lui sarà più facile trovare soluzioni ai problemi che possono insorgere, possiamo più facilmente capire le ragioni l'uno dell'altro. Nella nostra vita, ci sono fratelli, ex amici, conoscenti, fratelli di chiesa, con cui non parliamo? E perché? A volte non è facile accettare il punto di vista e le esigenze di un altro: questo stato d'animo però ci impedisce di crescere e maturare,  stimolati proprio della relazione con l'altro.

 

TERZO PUNTO. LA RABBIA DI CAINO.

Nel nostro racconto su questa relazione già molto precaria fra Caino e Abele interviene Dio che fa una scelta: gradisce il dono di Abele e non gradisce il dono di Caino. Perché? Non lo sappiamo. Quando io da bambina frequentavo la Scuola Domenicale, mi avevano spiegato che Caino nella sua offerta al Signore non aveva presentato i frutti più buoni, più belli dei suoi campi, come avrebbe dovuto...ma era solo un volenteroso tentativo di spiegazione: in realtà la Bibbia non lo dice. Noi sappiamo solo che Caino, il privilegiato dalla famiglia, viene messo in secondo piano da Dio, non è più il prediletto. Caino è irritato e abbattuto: chi non lo sarebbe al posto suo? Soprattutto per chi riveste un ruolo di un certo prestigio nella società, è difficile essere ridimensionato, messo in seconda fila. Negli Stati Uniti c’è molta competitività nell'ambito lavorativo e il successo personale e il guadagno sono fortemente incentivati: ebbene, è cosa nota che, quando in seguito alla crisi economica ci sono stati licenziamenti di manager, alcuni non abbiano retto alla depressione e si siano suicidati. È duro perdere la considerazione degli altri., sentirsi messi da parte. Così deve essersi sentito Caino. E si è prima rattristato, poi ha provato rabbia, gelosia ed invidia verso il fratello, Abele, che in qualche modo ha preso il suo posto nella gerarchia e quindi viene da Caino ritenuto responsabile della sua sofferenza. L' INVIDIA è un sentimento di rabbia dato dal fatto che un'altra persona possiede qualcosa che desideriamo e ne gode. L'invidioso ha la sensazione di essere vittima di un'ingiustizia e ne soffre. Comincia a pensare che il problema non sia in lui ma nell'altro, cosa questa che gli impedisce di vederlo come un fratello.

 Nel rapporto con l'altro si può provare rabbia non solo quando si crede di essere vittima di un’ingiustizia, ma anche quando l’altro fa delle scelte che in qualche modo condizionano la nostra vita, e che non sono le scelte che avremmo fatto noi.

Ci si può sentire impotenti e arrabbiati.  La rabbia può essere esplosiva, oppure essere nascosta e tradursi in una serie di attacchi subdoli verso l'altro, oppure trasformarsi in un rancore silenzioso che dura negli anni, o anche rivolgersi contro sé stessi e portare alla depressione... sono numerosi i modi in cui la rabbia originata dalla sofferenza può esprimersi, ma tutti hanno in comune di chiudere alla relazione, allontanarci dall'altro

 

QUARTO PUNTO.LA SCELTA DI CAINO. Dio cerca il dialogo con Caino.  Dio, che vede i sentimenti che agitano Caino, lo sollecita ad alzare lo sguardo, andare oltre alla sua frustrazione, accettare il fatto che anche altri possono avere diritti e privilegi, come sempre accade quando si deve fare i conti con un altro pari a noi con cui dobbiamo dialogare. Dio esorta Caino a non farsi trascinare dal male, di non trasformare i pensieri di rabbia in una azione contro il fratello. Con le sue parole Dio invita Caino a fermarsi, a riflettere prima di lasciarsi travolgere dalla rabbia e passare all'azione. Dio mostra anche la sua fiducia verso Caino, gli dice. "Tu puoi dominare il peccato, quindi fallo!”. Ecco, fermarsi un momento, ascoltare la Parola di Dio, riflettere, questo possiamo fare, impedire alla collera e il rancore di travolgerci, lasciando spazio al peccato che, come un leone, sta dietro la porta e aspetta un nostro passo falso.

Dio pone davanti a Caino la scelta fra il bene e il male, lo incoraggia.

Caino può scegliere il bene e accettare questo fratello che è stato preferito a lui. può relazionarsi con lui e costruire un rapporto con lui. La scelta di Caino sarà diversa: si farà travolgere dalla rabbia, non terrà a bada il male, ma passerà ad agire di conseguenza, agendo il primo delitto della storia. E le conseguenze saranno disastrose, non solo per Abele, la vittima, ma anche per Caino...che dovrà andare lontano, vivere una vita di stenti in un paese pericoloso, quello di Nod, e dove sarà solo, uno straniero senza patria. Dio, come fa con tutti noi peccatori, non lo abbandonerà, anzi metterà un segno su di lui: segno che sarà insieme marchio della colpa e salvacondotto di protezione. Ma Caino sarà lontano da Dio, interromperà il dialogo con Dio. Questa è la punizione peggiore. Anche noi possiamo scegliere. Se noi non ci lasciamo travolgere dai sentimenti negativi, se noi ci affidiamo a Dio, nel dialogo con Lui, possiamo crescere e maturare, imparare ad accettare i nostri limiti ed anche a convivere con un fratello, un altro, anche se questo ci può causare sofferenza. Possiamo dominare i nostri sentimenti negativi, con l'aiuto di Dio, Dio è sempre pronto a sostenerci, ma dobbiamo ricorrere a lui nella preghiera, ascoltare la sua voce come ce la tramanda la sua parola.

 

La questione del fratello viene affrontata da Gesù in modo ancora più drastico: Gesù ci dice di amare il nostro prossimo come noi stessi, è il secondo grande comandamento, dopo il comandamento di amare Dio, e in Matteo 5 specifica che anche quando si fanno sacrifici all'altare, se ci accorgiamo di avere qualcosa contro un fratello, prima dobbiamo chiarirci col fratello, fare pace, poi tornare a Dio. Dio non gradisce offerte da chi è in discordia col fratello. In 1Giovanni 3:14 l'autore si spinge ancora più in avanti. Scrive: "Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte”: il messaggio è chiaro: la vita eterna è riservata a coloro che amano il fratello. E l'amore esclude di far male al fratello. Ce lo dobbiamo ricordare, in questo mondo devastato da guerre sanguinose, dove i deboli, i vecchi e i bambini vengono massacrati sulla base di un odio fratricida che sembra nulla possa arrestare. L’umanità è piena di Caini che scelgono di lasciarsi travolgere dall'odio. Ma questo porta solo alla morte, fisica e spirituale.

Amare il fratello, il prossimo, come ci chiede il Cristo, può essere molto complicato.

Ma vi domando: noi quanto siamo certi dell'amore di Di? Se noi crediamo che Dio ci ama al punto di aver sacrificato il Suo Figlio sulla croce per redimerci dai nostri peccati e darci la vita eterna, non possiamo far altro che provare una immensa gratitudine e un fervido amore verso Dio. Siamo noi i privilegiati!

Se abbiamo l'amore di Dio abbiamo una   ricchezza impareggiabile. Se noi proviamo gioia e gratitudine per il perdono dei nostri peccati, come possiamo non essere comprensivi verso gli errori degli altri? anche quando fanno qualcosa che ci dispiace o danneggia?  Se Dio ha accettato noi con i nostri peccati, e noi ne siamo convinti, come possiamo non accettare gli altri?

 

Facciamo nostra la lezione negativa di Caino, volgiamo lo sguardo al nostro fratello e , quando la vita ci pone in contrasto con lui, cerchiamo comunque e nonostante tutto il dialogo, manteniamo viva la relazione e sappiamo vedere nell'altro un'altra creatura di Dio da amare e che ci può amare in un arricchimento reciproco . Amen.

Contattaci

Cerchi una comunità che ti accolga e che ti offra l'annuncio della Parola, vieni a trovarci

3487427690

bottom of page